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Immagine del redattoreAntonella Napolitano

Effetti del peso corporeo sulla funzione ciclica dell’ovaio

Aggiornamento: 25 giu 2023

#AIGEvideo #AIGE2019 #AIGEcongress (Alessandro Genazzani; Antonella Napolitano; Alba Manzo; Federico Marchini; Christian Battipaglia; Veronica Tomatis; Alessia Prati) La specie umana è la specie animale che negli ultimi 20mila anni ha saputo in modo logico ed evoluto superare le molte avversità che i fattori ambientali e naturali hanno creato. Questa capacità di adattamento non ha però modificato molto le dinamiche biologiche della nostra specie: alimentazione e qualità del cibo sono rimasti cardini chiave della nostra biologia. Da loro dipende di fatto la possibilità riproduttiva della specie umana e noi siamo strutturati per favorire l’accumulo di energie con lo stoccaggio di grassi. Fin dalla preistoria la donna in salute è iconograficamente rappresentata grassa in quanto questo era segno di opulenza di cibo e quindi di benessere. La magrezza al contrario è un indice di carenza alimentare e di precarietà biologica. Una donna magra, migliaia di anni fa come ai tempi nostri, non avrebbe potuto rimanere gravida facilmente e se mai fosse rimasta gravida, il rischio di perderla per stenti sarebbe stato altissimo, rischiando anche la propria vita. La nostra evoluzione biologica ha quindi da sempre strutturato un modello funzionale nella donna che vede la biologia riproduttiva estremamente sensibile alla perdita del peso corporeo e relativamente sensibile all’aumento del peso. Perdere peso significava non avere disponibilità di cibo non solo per la madre ma anche per l’eventuale feto, al contrario un relativo o modesto aumento del peso non avrebbe controindicato la possibilità di portare a termine la gravidanza. Il nostro organismo registra il controllo alimentare e del peso, e l’ipotalamo è l'organo adibito a ciò. In tempi attuali, assolutamente diversi certamente da passato preistorico, ancora si ha un comportamento biologico assolutamente identico, con una unica diversità e cioè che l’aumento del peso, proprio per l’esagerata disponibilità alimentare dei tempi moderni, ha innescato con maggiore frequenza un meccanismo biologico difensivo anche per l’esagerato esubero del peso, cosa che 20mila anni fa era certamente improbabile che accadesse. Diventa essenziale per il ginecologo avere conoscenza dei meccanismi biologici e neuroendocrini che stanno dietro al controllo non solo della funzione riproduttiva ma anche del rapporto di questa col metabolismo. Stress da digiuno, esagerata attività sportiva, magrezza, obesità, iperinsulinemia sono tutti determinanti che modulano la capacità riproduttiva. Un buon equilibrio alimentare è essenziale per la ciclicità ovarica, per avere la gravidanza e per una gravidanza in salute.

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